Quante sorprendenti metamorfosi avvengono nel vino! Degusto sempre con gioia i campioni di Erminio Campa, un vignaiolo appassionato che opera nell’agro di Torricella nel tarantino, a soli 3 km dal Mar Ionio, in una zona vocata per la produzione del Primitivo di Manduria, ed ogni volta è una bella sorpresa. Rossi di grande forza territoriale, potenti come gli alberelli di oltre 60 anni da cui provengono, schietti e vitali come la famiglia Campa, che con la sua terra ha sviluppato un dialogo sincero che dura da generazioni.
Si potrà pure disparare la scienza enologica, non c’è studio o analisi che tenga, il terroir o lo hai o non lo hai… e ciò che avviene durante e dopo la fermentazione di un vino è cosa sì governabile ma mai del tutto calcolabile, e qui nel Primitivo di Erminio ti assicuro c’è quel qualcosa di unico di cui la scienza non potrà mai appropriarsi: il genius loci.
Il Primitivo di Manduria Li Cameli, che prende nome dall’omonima contrada è un rosso che impersonifica l’idea che ho di questa tipologia, è prodotto con uva che si arricchisce dai floridi suoli di terra rossa di antica ossatura geologica, e sente tanto l’influenza del vicino e “sacro” mare che ricondiziona il clima anche nei momenti più torridi. Nel calice sai che sento? La sua anima inconfondibile e il coro di voci di millenarie fatiche contadine.
Primitivo di Manduria Li Cameli 2020 ERMINIO CAMPA
Primitivo 100% – € 24
È colorato di rubino lucente, appena dilavato sui bordi. Il profumo è radioso in quanto a composizione e intensità, dove vanno a congiungersi sensazioni tipiche della tipologia ma con un’integrità sconcertante. Il bouquet si apre con note di prugna e fiori rossi che potrebbero apparire quasi preponderanti, se non fosse per l’appassionante successione di toni olfattivi che presto svela. More, lamponi, erbe di macchia marina, capperi, un ché di spezie scure. Al gusto, congiuntamente a corpo vigoroso ma mai spossante, accompagna viva acidità inframmezzata da un tannino di precisa estrazione, distendendosi sul finale con bellissimi richiami d’arancia rossa.
Chissà quali grandi nuove emozioni potrebbe regalarmi questo cru tarantino sulla pignata d’agnello e cardoncelli cotti al coccio con maestria.
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