Letizia e Andrea sono l’emblema della coppia dei tempi moderni, trentenni e con una vita che sembra racchiuderne altre. Ora hanno deciso di imboccare una strada da percorrere insieme, prima camminavano da soli verso una meta che non gli apparteneva, oggi iniziano una nuova sfida professionale, contando sul loro amore e sulla voglia di costruire qualcosa che sia solo loro. Andrea Dell’Olio da adolescente si avvicina all’arte di fare il pane grazie all’attività della sua famiglia, cerca di crescere per apprendere i trucchi di questo mestiere spostandosi prima al Nord e poi per tre anni si trasferisce a Londra. Letizia, invece, ha una vita apparentemente tranquilla, forse fin troppo a detta sua, e quel lavoro nella finanza agevolata a un certo punto le è stretto tanto da non sentirlo più suo e così l’anno scorso decide di licenziarsi. All’inizio della pandemia Andrea riesce a rientrare dalla City e trova lavoro in un call center perché nel frattempo l’attività di famiglia ha chiuso.
Il 2020 è il loro anno di svolta e decidendo di partecipare a un bando della regione Puglia chiamato “Pin” (Pugliesi Innovatori) a supporto dell’imprenditoria giovanile. Febbraio 2021 era la data di scadenza del bando così si fermano e decidono di mettere insieme le loro idee per trasferire su carta quello che era racchiuso nelle loro menti. Quel bando rappresenta la via per riportare Andrea a fare quello che realmente vuole essere: il panificatore e rendere Letizia una donna libera di seguire la passione del compagno, che oggi è diventata anche la sua. Prendersi per mano e insieme condividere un progetto di business che ha come focus i grani antichi e la volontà di lavorarli in lievitati dall’autentica bontà, così a breve, prima di Pasqua 2022 nascerà a Bisceglie il loro panificio: In Grano Veritas.
Qual è la particolarità di “In Grano Veritas”?
Non sarà un semplice panificio, ci focalizzeremo sull’utilizzo di grani antichi pugliesi e locali che qui a Bisceglie manca. Pochi pezzi di lievitati e di altissima qualità con uno sguardo sempre rivolto alla sostenibilità, utilizzeremo un packaging ricavato dalla canapa con zero prodotti inquinanti.
Andrea sarà il panificatore?
Lui sarà il responsabile tecnico della produzione.
Tu che sensazioni hai in merito?
Sono andata molto contro tendenza soprattutto in questo periodo complicato dove tutti perdono il lavoro io l’ho volutamente lasciato, in questo devo ammettere che è stata la pandemia a velocizzare in me la necessità di capire quali fossero le priorità nella mia vita. Siamo giovani non abbiamo ancora dei figli e abbiamo deciso di rischiare, ora o mai più ci siamo detti. Ho delle buone sensazioni e siamo carichi per affrontare tutto questo. Tra i nostri obiettivi futuri ci sarebbe quello di gestire direttamente le nostre varietà di farine, di macinarle e di lavorarle da noi.
Come vi vedete fra dieci anni?
A un livello successivo perché vogliamo crescere, siamo interessati a far parte di un progetto sulle merendine salutari, facendo formazione e cultura sull’alimentazione corretta soprattutto per il mondo dei bambini. Sul piano personale saremo molto impegnati, conoscendo i ritmi della panificazione e ci piacerebbe fare rete con gli altri colleghi, che hanno la nostra stessa visione, come i “Panificatori Agricoli Urbani” gruppo nato nel 2018 che racconta il pane del futuro, che ha come base farine agricole non raffinate e di grani di recupero per portare sulle tavole un prodotto buono e genuino ricco di valori sociali, ambientali e di aggregazione. Abbiamo l’ambizione di entrare a far parte nel mondo dei grandi della panificazione su scala nazionale e di aprire altri punti vendita.