Come la castellana di un antico maniero, Rosalba Cardone governa con garbo, passione ed eleganza il suo Leonardo Trulli Resort. Si tratta in realtà di un piccolo paradiso terrestre, o meglio, di un’oasi di pace e di silenzio immersa nel verde intenso e rigoglioso dell’agro di Locorotondo, dove per tutto il periodo del soggiorno si tende a dimenticare l’esistenza della realtà esterna. Qui infatti l’accoglienza e la cura dei dettagli non caratterizzano soltanto uno stile professionale ma son l’espressione di una filosofia di vita, e regalano agli ospiti la sensazione di essere dolcemente coccolati dalla padrona di casa e da tutto il personale, con a capo l’efficientissima Alessia Semeraro.
Ed è proprio la padrona di casa a spiegarci come tutto ha avuto inizio nel secolo scorso, quando qui vivevano in perfetta sintonia due anziani signori, ciascuno nella propria abitazione di campagna, guardandosi tuttavia a distanza ravvicinata. Mentre intorno si svolgeva ad ampio raggio il lavoro agricolo, con produzione di grano, olio e vino. Stiamo parlando dei fratelli Leonardo e Angelo Cardone, dai quali Rosalba e il suo papà hanno ereditato la tenuta, per trasformarla in una struttura di charme, tra l’orto e le siepi di rose, gli alberi di agrumi e le erbe aromatiche. Il tutto con il valore aggiunto di un sapiente restauro conservativo, che si risolve in un’atmosfera capace di coniugare l’assoluta autenticità degli ambienti con il comfort più esclusivo. Lo dimostrano tanto le otto camere ricavate nelle due dimore padronali, quanto gli originari trulli, che oggi hanno l’aspetto di suggestivi appartamenti dotati di giardino privato, travi a vista e alcove scavate nella pietra.
Se in piena estate è possibile seguire un concerto dal vivo, o si può organizzare a bordo piscina un piccolo ricevimento, nei mesi più freddi vengono proposti alla clientela (in prevalenza straniera) i corsi di cucina tenuti dallo chef Francesco Cataldi, che è approdato ai fornelli dopo gli studi condotti in seminario, e ha avuto importanti maestri nazionali e internazionali, in Europa e negli Stati Uniti. Il prestigioso curriculum ci invita a fare una sosta nella luminosa e confortevole sala da pranzo, con tavoli ben distanziati e piatti in ceramica di Grottaglie, e dove la prima lieta sorpresa arriva con il pane caldo lievitato naturalmente e servito con l’olio e con il vino di propria produzione.
Per poi assaggiare due divertenti chicche: il panzerotto alle cime di rape con polpa di ricci, e le polpette di pane con emulsione di olive dolci. Un attimo prima di entrare nel meraviglioso mondo delle verdure, magari raccolte nei campi della Murgia, oppure coltivate nell’orto di casa.
Dall’indimenticabile sformato di bietole, cardi, senape selvatica e acqua di ricotta forte, e dai “sivoni” con ricotta di mandorle; fino alle busiate con funghi cardoncelli e cardi selvatici. Ma non è tutto, perché il trionfo delle carni prevede una commovente trippa in umido, cotta alla maniera di Locorotondo, e una succulenta punta di petto di mucca podolica con salsa barbecue, fondo bruno ed erbe aromatiche.