Da ieri due nuove stelle brillano nel firmamento gastronomico di Puglia, una affacciata sullo splendido mare del Gargano e l’altra tra le chiese barocche del tacco d’Italia.
Anzi tre, perché il già stellato Casamatta di Manduria, ristorante della famiglia Lacaita guidato dallo chef Pietro Penna, ha ricevuto la stella verde, per la sostenibilità ambientale.
Nuova stella Michelin al Porta di Basso di Peschici, casa di Domenico Cilenti, chef rigoroso che da anni porta avanti con successo il nome della sua terra anche in altre città, tanto che nel periodo invernale si spostava continuamente tra il Gargano e Firenze, città nella quale aveva un altro ristorante di qualità.
Il Primo Restaurant in Lecce, altro nuovo stellato, è invece un piccolo scrigno nel cuore pulsante della città salentina, nato dalla passione di due giovani amici e colleghi, Silvia Antonazzo e Marco Borelli, che alcuni anni fa decisero di scommettere sulle capacità di una giovanissima, la cuoca Solaika Marrocco, all’epoca poco più che ventenne. E, a giudicare dal risultato appena raggiunto, ma anche dai tanti successi ottenuti in questi anni, la scommessa è stata decisamente vinta.
Confermate tutte le altre stelle pugliesi e momentaneamente in stand by quella di Antonella Ricci e Vinod Sookar di Ceglie Messapica. La loro stella, forse per il cambio di strategia aziendale dell’ultimo anno, rimane all’attenzione della Rossa e, considerando la loro professionalità e bravura, siamo certi che sarà riconfermata il prossimo anno.
Le stelle confermate sono quelle di Angelo Sabatelli (Putignano), Cielo (Ostuni), Già sotto l’arco (Carovigno), Pashà (Conversano), Casamatta (Manduria), Due Camini (Savelletri), Casa Sgarra (Trani), Quintessenza (Trani).
Inoltre, una nuova stella pugliese brilla sulla giacca di uno chef abituato da anni a prenderle in ogni ristorante che apre. Parliamo di Felix Lo Basso che da poco ha aperto il suo home restaurant a Milano.
La prima persona che siamo riusciti a raggiungere telefonicamente è stata proprio Silvia Antonazzo, che, ovviamente, sprizzava gioia e soddisfazione da tutti i pori.
“L’abbiamo saputo 2/3 giorni fa – racconta Silvia – e, onestamente, durante l’anno più segnali ci avevano fatto capire che il nostro lavoro era stato apprezzato. Ci credevamo in questa stella, ma se non fosse arrivata avremmo continuato il nostro lavoro mettendoci ancora più forza e passione, cosa che faremo comunque, perché da oggi abbiamo una responsabilità in più”.
Domenico Cilenti abbiamo provato a rintracciarlo con tutti mezzi, dal telefono a WhatsApp, ma da ieri era irraggiungibile. Ovvio, quando vai a ritirare questo riconoscimento vieni preso in un vortice di chiamate, interviste, incontri.
Ma poi ci ha richiamato lui e dopo gli auguri ha dichiarato che la sua gioia è principalmente per il suo territorio che da anni sperava in questo prestigioso riconoscimento.
Anche Cilenti, come da consolidata consuetudine della Michelin, ha ricevuto la chiamata dalla guida solo pochi giorni fa.
“Ma la certezza – ha detto lo chef di Peschici – ce l’hai solo quando ti consegnano la giacca e ti chiamano sul palco”
Infatti, la grande festa delle stelle Michelin da sempre funziona così, tutti pensano di sapere, tutti credono di anticipare i nomi dei nuovi stellati, ma poi in realtà la certezza arriva solo all’ultimo momento.
“lo so che non ve l’aspettavate – prosegue Cilenti – però io da anni lavoro in silenzio, a testa bassa, senza proclami né pretese. Ho ristrutturato il locale, creato l’albergo diffuso, fatto la scuola di cucina. E il lavoro evidentemente è servito”.
Solaika Marrocco è stata la più difficile da raggiungere telefonicamente, ma alla fine di tutte le interviste di rito e del bailamme conseguente alla proclamazione ci ha chiamato.
Lei, unica donna tra le nuove stelle, ha ricevuto anche il premio Giovane Chef dell’anno.
“Sono Solaika – ha esordito timidamente al telefono la giovane chef – mi hanno detto che mi volevi parlare”.
“Infatti – rispondo io – ci mancavano proprio le sue impressioni a caldo. Ti abbiamo visto piangere in diretta”.
“Certo, non sono riuscita a trattenere l’emozione. Sono arrivata lì e mi hanno dato la giacca, solo allora ho cominciato a realizzare ciò che stava accadendo. Poi la sorpresa del premio Giovane Chef …come facevo a non emozionarmi ! Comunque chi mi conosce sa che sono una ragazza modesta ma determinata e che da dicembre – perché in questo periodo siamo chiusi – si ripartirà con ancora più stimoli grazie a questo prestigioso riconoscimento del lavoro svolto”.
E’ così che funziona il giorno della festa delle stelle Michelin, e pure il giorno dopo non si riesce a realizzare cosa ti è accaduto. Ma Solaika, solo 26 anni ma già bella tosta, da qualche anno si sta togliendo belle soddisfazioni tra le quali l’ingresso nella ristretta elite degli Ambasciatori del Gusto e la partecipazione in qualità di giudice al programma Masterchef. E, ne siamo certi, non saranno le ultime.