Una delle tradizioni pugliesi più caratterizzanti sono sicuramente le feste patronali, dal Gargano fino al Salento. E c’è chi ha deciso di portarle al livello successivo, organizzandole in maniera eccelsa, con una direzione artistica ben definita, mettendo professionalità al posto dell’approssimazione e, soprattutto, dando il giusto rilievo a questi eventi spettacolari con la giusta comunicazione. La mente di tutto ciò è Graziano Cennamo, che nel 2015, dopo una gavetta iniziata a 17 anni nel comitato feste del suo paese natale, ha fondato Pugliarmonica insieme a due amici che condividono la sua stessa passione.
Com’è nata quest’idea e che riscontri ha avuto all’inizio?
L’idea è nata per far conoscere e dare attenzione, attraverso diverse attività, al mondo della festa patronale, che è un patrimonio culturale importantissimo della nostra regione. Noi non siamo legati ad una sola realtà, ma operiamo in tutta la Puglia al fianco dei Comitati, delle amministrazioni e delle aziende del settore. All’inizio non è stato facile far comprendere la nostra visione, ma man mano abbiamo accumulato successi e ad oggi siamo un team di circa 10 persone, con età media 35 anni. Soprattutto grazie alle attività di comunicazione, riusciamo a raggiungere il pubblico del turismo delle feste patronali, garantendo loro una programmazione precisa e fornendo tutti i dettagli degli eventi.
Festa patronale è sinonimo di tradizione, come riuscite a rispettarle?
Il mio focus è proprio l’autenticità, la tradizione. Ogni paese ha le sue usanze per quanto riguarda la festa patronale, ed è compito mio conoscerle ed esprimerle al meglio, avendo cura che nessun dettaglio vada perso. Col tempo, abbiamo anche iniziato a proporre il “format” della festa patronale per eventi privati (soprattutto matrimoni) nelle più suggestive masserie pugliesi. Chi sceglie noi per festeggiare una ricorrenza potrà contare sulle aziende protagoniste in prima persona delle feste patronali, dalla banda al service per le luminarie, ai fuochi d’artificio, ed è proprio così che riusciamo a garantire l’autenticità.
Quali sono stati i progetti di maggiore successo?
Nel 2018 l’amministrazione comunale di Lecce ci ha incaricati dell’organizzazione della Festa di Sant’Oronzo. Abbiamo lavorato sugli aspetti folkloristici, mettendo in secondo piano quelli prettamente commerciali: abbiamo posizionato la cassa armonica in piazza, che mancava da qualche anno, e abbiamo promosso grandi concerti musicali bandistici. Fu una delle edizioni di maggior successo per Lecce.
Quest’anno, poi, ci siamo occupati della festa in onore di San Gregorio Magno nella marina omonima (comune di Patù). In una cornice già spettacolare dal punto di vista naturale, abbiamo posizionato una cassa armonica bianca illuminata da luci bianche in riva al mare. Abbiamo dato il via ai festeggiamenti al tramonto, il tutto accompagnato dalla banda di Castellana Grotte e conclusosi con lo spettacolo pirotecnico in riva al mare; il risultato è stato magico.
Hai racchiuso il mondo delle feste patronali in un libro dal titolo: “Sentimento Popolare”
“Sentimento popolare”, che ha la prefazione di Massimo Bray, parla di quanto è variegato il mondo delle feste patronali in Puglia, descrivendone gli elementi imprescindibili ma anche la magia e le particolarità di ogni celebrazione, con degli approfondimenti su quelle più rappresentative e maggiormente sentite.
Ad esempio, a Pietramontecorvino (in provincia di Foggia), la processione in onore di Sant’Alberto si svolge su una collina e c’è un rito propiziatorio che consiste nel portare a spalla tronchi di albero lunghissimi con drappi colorati appesi.
Come sta andando la ripresa dopo la pandemia?
Innanzitutto, siamo stati molto lusingati, durante il periodo più buio, di essere stati designati dalle aziende di categoria come loro portavoce, così da attirare l’attenzione su un mondo che spesso viene sottovalutato. È stato un riconoscimento che è venuto spontaneamente e che ci ha fatto capire che ormai ci siamo ben posizionati.
Per il 2022 abbiamo molti progetti: riproporremo il premio Pugliarmonica (che premia le eccellenze della categoria) e il convegno regionale sulle feste patronali.
Ricomincerà lo spettacolo “L’abito della festa”, che racconta la festa patronale in chiave romantica (in partnership con teatro Koreja), e partirà la Scuola delle tradizioni popolari (in partnership con Ascla), che vuole sensibilizzare le nuove generazioni ai mestieri della tradizione.
Ci auguriamo che feste ed eventi folkloristici possano tornare ad essere vissuti nella loro totalità, in quanto le tradizioni si tramandano proprio attraverso la costanza delle celebrazioni di anno in anno, e ci siamo assunti il compito di far sì che nulla di questo prezioso bagaglio culturale vada perso.