Baby Dicecca, un nome e un brand racchiuso in uno stile di vita

Lei ancora non lo sa ma il suo volto è già famoso. È stato impresso sul packaging e sull’insegna del primo Cheese bar di Puglia, quello aperto dai suoi genitori Roberta De Lia e Vito Di Cecca.

Chiara aka Baby Burrata ha soli due anni ed è diventata prima un logo, disegnato dal dj Jonathan Pappolla, e poi uno stile di vita.

Baby Burrata, così l’abbiamo sempre conosciuta nei racconti del padre è la bimba pugliese più famosa nel panorama gastronomico italiano, ma oggi Chiara ha dovuto abdicare a quel nomignolo affettuoso in favore di un nuovo ficcante appellativo, anzi come dicono le new generation, nickname. Per tutti ormai è Baby Dicecca. Ha vinto il marketing. Ha vinto il cuore di mammà. Poi, si sa, la brand identity vuole la sua parte e per identificare immediatamente lo stile di produzione di questo posto meraviglioso nel cuore di una foresta ci voleva un marchio di qualità riconosciuto. È nato così Baby Dicecca. Chiamarlo bar è riduttivo perché c’è sempre quell’entusiasmo del viaggio racchiuso in un #vieniinpugliaconme che Vito Di Cecca ha lanciato da qualche anno. Ha girato il mondo e ha accumulato timbri sul passaporto e dal mondo ha preso la meraviglia del sogno. Un sogno che ha realizzato e sta costruendo a casa sua. Un chiosco immerso nella natura dove l’unico legame con il mondo è una rete internet appositamente installata perché in mezzo ai boschi si vive la meravigliosa esperienza di non avere tacche sul cellulare.

Dove c’è amore c’è casa

E si, è stato proprio l’amore a dare a Vito la visione del suo futuro. Ed è stata Roberta, una laurea magistrale in Filosofia e un corpo da modella, a metterci del suo perché il tutto si avverasse. Sì, perché Roberta è la mente imprenditoriale che ha voluto, cercato, messo in atto e avviato Baby Dicecca. Vito ci ha messo la storia della sua famiglia e la qualità dei prodotti. Un finanziamento della Regione Puglia, un bando che la giovane mamma si è aggiudicata, e la bellezza della Foresta Mercadante dove è sorto il chiosco delle meraviglie. Baby Dicecca è la quinta generazione di una famiglia di casari. «Viviamo in un Paese in cui ancora è forte la visione maschilista del lavoro, ma io sono convinto che le donne con la loro creatività, con il loro senso di responsabilità e spirito di sacrificio sappiano affrontare il lavoro con molta più determinazione degli uomini. La quinta generazione della mia famiglia è costituita da sole donne. Questo mi fa ben sperare».

L’offerta gastronomica

Sin dal mattino è possibile degustare i prodotti di Baby Dicecca. Non vi aspettate crepes con la Nutella. «Per noi la Puglia è nella scelta delle materie prime. La colazione da noi è con yogurt di capra e brioche, o con pane al cioccolato accompagnato da ricotta e fichi». Ne fanno una questione di territorio Roberta e Vito.

Dalla 8,30 si comincia con la colazione con i prodotti di Roberta Pezzella, pane, brioche e biscotti, ai quali si abbina lo yogurt di capra e si completa il piatto a piacimento.

Ma non solo colazione. «Ci siamo attrezzati per una proposta semplice e tutta pugliese – spiega Roberta – e abbiamo previsto un tavolo comune da otto posti dove prevediamo un percorso di degustazione dei formaggi di Vito». Come nei grandi ristoranti francesi dove è possibile scegliere tra i tanti prodotti del bellissimo carrello dei formaggi. Solo che qui accade tutto nella foresta al ritmo delle cicale.

«È partita anche una piccola produzione di gelati- conclude Roberta – e anche in questo caso ci è piaciuto rimanere legati alla nostra Puglia, pertanto pochi gusti ma tanto sapore. E si può scegliere tra fior di latte a base di latte di capra e mandorle, cioccolato al latte e a rotazione fragola candonga – in arrivo dalla vicina Policoro – o limone di rocca imperiale.»

Insomma, in un momento storico in cui abbiamo imparato nuovamente a godere della lentezza e del tempo che ci viene concesso, una tappa da Baby Dicecca è un appuntamento che riequilibra le energie e dove ci si sente meno in colpa se ci si concede un piacere per lo stomaco.

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