Giovanni Aiello, tra sfide e traguardi vinti si prepara alla nuova cantina

Giovanni Aiello, giovane produttore vinicolo pugliese, in questi ultimi anni sta riscuotendo numerose soddisfazioni sia nella vita privata, che in quella professionale. Papà di una bimba di due anni e marito della sua compagna di una vita, Annalia, Giovanni coltiva uva e amore, infatti, lui stesso ama definirsi “enologo per amore”. L’amore per la vigna l’ha portato a studiare enologia a Conegliano, l’amore per la Puglia l’ha riportato a casa, precisamente a Castellana Grotte. Sempre l’amore l’ha spinto a produrre vini dal taglio sartoriale, cuciti addosso a un terreno particolare, quello del Canale di Pirro, una terra carsica posta a 300 metri sul livello del mare, dove le escursioni termiche tra il giorno e la notte determinano un microclima perfetto per la crescita dei vigneti.

Giovanni ha deciso di intraprendere questa avventura tra gli alberelli e i filari pugliesi, affittandone sei ettari. Il suo obiettivo è stato quello di recuperare queste vigne centenarie, frutto di sacrifici coltivati nel tempo proprio da agricoltori come Tonetta e Toniuccio, marito e moglie novantenni, fonte d’ispirazione per Giovanni, che spesso li affianca nel lavoro in vigna. La profonda stima che nutre per questa bellissima coppia l’ha condotto a dedicare loro un’etichetta speciale: Chakra Essenza. Una Verdeca in purezza proveniente dalle vigne ultra centenarie della coppia, collocate all’interno del Canale di Pirro, un omaggio a loro e a un angolo di Puglia, la Valle D’Itria, dal fascino storico e senza tempo. Una produzione limitata per questo gioiello custodito in bottiglie dall’estetica artigianale, infatti, ogni etichetta è rigorosamente fatta a mano, come tutte le altre, che si ispirano agli aborigeni dell’Australia che disegnano a mano puntino su puntino.

Possiamo dire che la sfida di ritornare in Puglia per produrre vino l’hai vinta?

Non siamo ancora arrivati al novantesimo, è una sfida che verte al positivo felice della strada fatta finora ma ho ancora tanto altro da fare.

Tra le tue ambizioni c’era quella di produrre un grande Pinot Nero in Puglia, vero?

È una sfida ancora valida e ci stiamo iniziando a provare, ho preso una consulenza per un cliente straniero, che è il proprietario di due strutture in Puglia, una proprio vicino al Canale di Pirro, dove impianterò Pinot Nero ad alberello, perché se le sfide dobbiamo farle le facciamo per davvero. Il suolo fresco e calcareo potrebbe essere un’ottima culla dove far crescere il nostro Pinot Nero.

I tuoi vini sono presenti nelle carte dei migliori ristoranti non solo pugliesi, qual è il segreto di questo successo?

Dietro il vino ci sono sempre le persone, è un fattore umano e a volte casuale, questo mondo è fatto di contatti e di amici, mi piace voler rappresentare un territorio in ascesa come la Valle d’Itria e molti sommelier hanno visto nelle mie bottiglie un buon prodotto. Entrare nella carta di un buon ristorante e il passaparola tra i colleghi sommelier rende tutto più semplice.

La pandemia ha determinato ripercussioni sulla tua attività?

Sicuramente è stato un anno e mezzo duro perché lavorando solo con la ristorazione è facile comprendere lo stallo vissuto, ma mi sono difeso guardando avanti e proprio quest’anno è arrivata la svolta perché ho trovato una cantina del’800, scavata nella roccia, destinata per diversi anni a un ristorante e ora luogo perfetto dove far nascere i miei vini. La immagino come un luogo dove realizzare degustazioni e serate tra amici e appassionati per condividere insieme  i miei vini.

Prossimo obiettivo da raggiugere?

Continuare a crescere in qualità e far si che la nuova sede della cantina possa diventare un luogo esperienziale per il vino ho tante belle idee da mettere in campo. Il prossimo obiettivo è quello di espandersi verso nuovi mercati, possibilmente quelli stranieri, per far arrivare i miei vini fuori dai nostri confini regionali. Oggi la produzione si attesta sulle trentamila bottiglie, con la cantina nuova aumenterò la quantità numerica, restando sempre sui piccoli numeri.

In questi anni di grandi cambiamenti cosa c’è di nuovo in te?

I cambiamenti della vita privata fanno la differenza, sono cambiato da quello che ero, senza perdere mai di vista i miei obiettivi, sono maturato, ora le ore piccole le faccio con la mia bimba.

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